28 novembre 2017

Mercatini di Natale: consigli per l'uso!

Per noi del team il Natale è sempre un momento di grande allegria ma anche di frenesia. Organizziamo al meglio le proposte nello shop on-line, inseriamo i prodotti natalizi, ci preoccupiamo di offrire un packaging che “spacchi” più del solito e molti di noi si preparano ad esporre le proprie creazioni anche nei Mercatini di Natale.
Quest’anno poi c’è una grandissima novità!

Etsy Made in Italy 
ETSY MADE LOCAL arriva in Italia!!!
Dal 1 al 3 dicembre 2017 arrivano gli eventi Etsy Made in Italy, organizzati dai team di venditori Etsy e sponsorizzati da Etsy, per celebrare la creatività e supportare la compravendita locale. Alcuni venditori, porteranno i loro negozi virtuali in mercatini reali dove troverai prodotti fatti a mano originali e di qualità, insieme a workshop creativi ai quali potrai partecipare.

Etsy Made in Italy sarà presente in 6 città:

  • BRESCIA sabato 2 e domenica 3 dicembre
Museo Diocesiano, Via Gasparo da Salò 13, dalle 10 alle 19
Cortile dei Minoriti, via Etnea 73, dalle 10 alle 21
  • COMO sabato 2 e domenica 3 dicembre
Sheraton Lake Como Hotel, via Per Cernobbio 41/A, dalle 10 alle 20
Bottega d'Arte la Zaffera, via Guelfa 45/R, dalle 11 alle 17
Palazzo Lucentini Bonanni, p.zza Regina Margherita, dalle 10 alle 20
  • PESCARA sabato 2 e domenica 3 dicembre
Spazio Matta, Via Gran Sasso 53, dalle 10 alle 20

Se sei in una di queste città, non farti scappare l’occasione di vedere dal vivo e toccare con mano la meraviglia di prodotti creati con passione ed emozione.
Se invece non potrai essere ad uno degli eventi Etsy Made in Italy, scegli con attenzione!
A partire da dicembre tutte le piazze si riempiono di questi colorati e luccicanti mercatini. Ma siamo sicuri che tutti si possano definire di Natale ed artigianali?

Sappiamo che di questi ce ne sono alcuni tradizionali, basti pensare a quelli che ci sono nelle regioni alpine e transalpine, così caratteristici e “natalizi” che offrono prodotti tipici e locali, con le decorazioni di Natale, le caldarroste e il vin brulè. Sono definiti “mercatini alla tedesca” e di solito hanno graziose casettine di legno che ricordano il villaggio di Babbo Natale.
Ma oltre a questi, ne spuntano tanti altri, organizzati praticamente da chiunque, centri commerciali, associazioni, enti comunali e via dicendo, che a volte di natalizio hanno solo il nome.

Come fare allora?

Intanto cerchiamo di capire che tipo di mercatino stiamo cercando, se vogliamo quello classico, denominato “tedesco”, vi consiglio di andare on line e cercare i più famosi.
Oppure potete fare qualche gita nelle città che storicamente in questo periodo hanno dei mercati dedicati al Natale il più caratteristico in Italia probabilmente è a Napoli a Via di San Gregorio Armeno con le botteghe degli artigiani dei presepi.
Se invece volete semplicemente un bel mercatino, che oltre agli oggetti natalizi offra delle idee regalo vi consiglio di fare molta attenzione.

Accade spesso, che mercati definiti Natalizi e artigianali, di tutto ciò abbiano solo il nome e dovrete essere voi a riconoscere gli eventuali falsi esposti sui banchi. Giusto, ma come riconoscere i prodotti davvero artigianali? Probabilmente la risposta già la sapete ma è bene ribadire alcuni concetti che sono alla base di un prodotto artigianale e che fanno la differenza.

  1. Sono originali. Se li avete visti e rivisti, sono uguali da un banco all’altro, probabilmente non sono prodotti artigianali, tutt’al più saranno fatti a mano ma scopiazzati. Quindi cercate prodotti originali se volete che i vostri regali lascino chi li riceve senza parole (ma in senso positivo!).
  2. La qualità ha un prezzo. Se i prezzi sono molto bassi diffidate. Infatti un artigiano, usa prodotti di qualità, che quindi costano, fa un lavoro di ricerca e di produzione accurato, che richiede tempo e come sappiamo tutti “Il tempo è denaro!”. Se i prodotti costano poco, potrebbero essere importati da paesi che sfruttano la manodopera o essere realizzati con materiali economici e quindi scadenti, o entrambe le cose.
  3. Pochi ma buoni. I banchi degli artigiani raramente hanno una grandissima quantità di prodotti, spesso ne hanno uno per tipo. I pezzi unici abbondano nei banchi di un artigiano per vari motivi. Spesso il materiale con cui sono fatti è più unico che raro, o magari troppo caro per poterne acquistare grandi quantità. Magari richiede molte ore di lavoro e quindi non si riesce a produrne una grande quantità da soli. Al contrario un venditore ambulante spesso ha stock di prodotti tutti uguali a prezzi stracciati.
  4. Raccontano una storia. Se chiedete all’artigiano come ha prodotto quel determinato oggetto, scoprirete che dietro c’è sicuramente una storia. Ogni oggetto arriva ad essere esposto dopo progettazione, prove, tentativi falliti e poi perfezionati. Alla fine voi trovate sul banco il risultato riuscito. Altre volte ci sono ispirazioni incredibili, un po’ come la storia della mela e di Newton. Conoscere queste storie arricchirà di valore il vostro regalo, potrete raccontarla mentre la persona che lo riceve scarta il regalo, che a sua volta la ricorderà ogni volta che ammira il vostro dono.
  5. Le creazioni so’ piezz’ ‘e core! Eggià! Ogni creazione per un artigiano, soprattutto piccolo, è un pezzo di se stesso. Viene dalla sua creatività, dal suo cuore e infine dalle sue mani. Come figli vorrebbe che andassero per il mondo a mostrare la loro bellezza (Ogne scarrafone è bell' a mamma soja!) ma allo stesso tempo non vuole separarsene. Per questo un artigiano, cura ogni minimo dettaglio, dall’esposizione e allestimento del banco fino al pacchetto e sarà restio a dar via la propria creazione a chi non la sa apprezzare. Provare per credere!

Spiace dire che spesso chi organizza questi mercati non ha chiaro cosa sta organizzando e quindi poveri artigiani ingenui e magari alla loro prima esperienza di vendita ad un evento del genere,  si trovano in mezzo a banchi di prodotti a prezzi bassissimi e di scarsissima qualità, a venditori ambulanti o addirittura a copie di prodotti contraffatti.


Voi però potete capire cosa merita di essere acquistato e regalato per Natale, con somma gioia di tutti, seguendo i passi che vi ho descritto sopra.
Se ad un mercatino di Natale spacciato per artigianale, trovate merce scadente, a pochi euro e palesemente in serie, significa che vi stanno proponendo una cosa differente da quella pubblicizzata e NO, non tornerete a casa con qualcosa di unico e NO, non avete fatto un affare pagando pochissimo perchè non state regalando nulla di prezioso. 

Quindi via libera al regalo handmade, originale, realizzato con cuore, che racconta una storia e che regala un’emozione. Un oggetto amato dal momento della sua creazione fino - ne sono sicura - al momento in cui sarà donato.
Ricorda che una creazione handmade è speciale non solo a Natale e quindi acquista da venditori italiani e regala o regalati un oggetto fatto a mano tutto l’anno!


LINK UTILI


- EVENTI HANDMADE - il nostro gruppo FB per segnalare e trovare appuntamenti handmade
MERCATINI DI NATALE - pagina facebook dedicata a tutto ciò che riguarda il Natale 
- MAN-MANO - calendario degli eventi handmade da non perdere. 


Scritto da Conny Massa e LeaderEIT


18 ottobre 2017

Un tuffo nel passato

Passano gli anni, cambiano le stagioni e la passione per il vintage cresce continuando a conquistare sempre più cuori. Dalla moda, passando all'arredamento, giungendo fino ad accessori e design, la febbre da vintage impera! 

East Market
Pezzi provenienti da decenni ormai passati si trovano nei mercati di strada più o meno grandi dedicati a questo settore o nei negozi e botteghe delle nostre città. Ma è possibile scovarne anche nel vasto internet. Sul marketplace Etsy i tesori di altri tempi fanno da sempre compagnia al fatto a mano. Con il termine vintage viene identificato un articolo che abbia almeno 20 anni e per questo è possibile trovare una vasta gamma di articoli, che rispecchiano i gusti dei più modaioli, dei più eccentrici ma anche dei più nostalgici.

Quello che rende possibile ed armonioso il connubio tra handmade e vintage, è la facoltà che entrambe le categorie hanno, di raccogliere al loro interno oggetti che veicolano una storia e trasmettono emozioni. Se il laboratorio di un artigiano può affascinare per gli attrezzi utilizzati, per la ricerca e la passione che guida i suoi gesti, altrettanto fascino può essere suscitato dalla conoscenza e lo spirito di osservazione del curatore di un negozio di articoli vintage. Inoltre è innegabile l’intrinseca attrattiva di qualcosa che, prima di arrivare a noi, possa aver già vissuto una o più vite, a volte rievocate attraverso segni di usura, altre volte dal suo aspetto impeccabile, dovuto alla qualità delle materie prime impiegate. Non ditemi che non vi è mai successo di fantasticare su chi poteva aver già toccato o usato un qualsiasi oggetto antico che vi è capitato tra le mani?! Che fosse qualcosa di comune come una graziosa teiera o un qualche bizzarro attrezzo legato a qualche mestiere dimenticato, la sua storia passata, continua ad affascinarci.

foto di: rusticitaliaBygoneCharmSkomorokiuhlalalebrocantage

Un oggetto antico oltre che incuriosire e creare argomento di studio e conversazione, può far nascere un’appassionante collezione. Ma soprattutto può diventare l’elemento base per donare maggior calore ad un ambiente. Giocando con il contrasto tra nuovo e meno nuovo è possibile esaltare entrambi, creando ambienti ricercati e assolutamente personalizzati. Lo stesso è applicabile nel campo dell’abbigliamento, dove vecchi capi possono essere attualizzati con qualche aggiustamento di lunghezza o taglio e, allo stesso modo, qualcosa di nuovo può essere arricchito con un elemento vintage ricercato e inusuale.
 
foto di: LivingDeLights - SovietEra - LeGrenierDeFrancine - BididiVintage
 
Per quanto riguarda l’abbigliamento, si utilizza il termine vintage per definire anche la moda d'epoca, intesa come patrimonio storico e culturale rappresentato da importanti capi d'abbigliamento, accessori, bijoux e altri oggetti di vanità. Comunemente, questa branca del vintage è definita in francese come mode vintage e in inglese come vintage fashion. L'abito o l'accessorio vintage, si differenzia e contraddistingue dal generico "seconda mano" (l'usato), poiché la caratteristica principale, non è tanto quella di essere stato utilizzato in passato, quanto piuttosto, il valore che progressivamente ha acquisito nel tempo, per le sue doti di irripetibilità e irriproducibilità con i medesimi elevati standard qualitativi, in epoca moderna; nonché, per essere testimonianza dello stile di un'epoca passata e per aver segnato, profondamente, alcuni tratti iconici di un particolare momento storico.

foto di: Barleshdantan - TerreAnticheStore - MillesimeCollection - MyLoftVintage

Accade spesso che i curatori dei negozi vintage siano "figli d'arte", contagiati dall'amore per le antichità o dalla febbre da ricercatore di tesori tramandato dai propri familiari. Se proprio volete saperlo io mi ci sono avvicinata grazie a mia nonna, la “Grandmother” per eccellenza. Lei è la classica persona che nella sua vita ha sempre portato avanti il motto del “conserva che può servire”.
Mi sono ritrovata un giorno sommersa nel suo armadio e dico sommersa perché c’era di tutto, dai cappotti, alle giacche, alle camicie, insomma avevo un mondo avanti in pieno cambio stagionale. Premetto che sono sempre stata affascinata dalla ricerca di cose, ho sempre provato piacere nel girare e passare mattinate intere nei mercatini, sia nella mia città, ma soprattutto all’estero, non so credo sia una cosa di famiglia.

Crazy Art - antiquariato e follie

Quel giorno mia nonna mi disse “bella di nonna hai visto! Per non buttare niente in tutti questi anni ora puoi riutilizzare anche tu queste cose. Mi raccomando non le rovinare, ormai sono capi che io non uso più come prima.” 
Inutile dire che iniziai a provare quasi tutto! Nel tempo, ho capito che qualsiasi cosa legata al passato prima o poi ritorna, è una cosa che ho vissuto in prima persona e che poi ho riscontrato anche al di fuori e devo dire che ne sono rimasta colpita in modo particolare.
Così ho iniziato a girare sempre più spesso nei vari negozi vintage, ma soprattutto nei mercati, curiosando tra le bancarelle presa da questa smania di dare una seconda vita ad un capo d’abbigliamento, ad un oggetto. Nella mia città ci sono mercatini molto interessanti, con una vasta scelta. Si spazia dall’abbigliamento, agli accessori di ogni tipo, biancheria intima ecc. fino al cibo.
Pian piano ho iniziato a cucire con mia nonna in modo da poter apportare modifiche e perchè no a rivoluzionare del tutto gli abiti.

Questa pratica di “rivoluzione” nasce sempre dalla passione per il vintage ed è definita upcycling che consiste nell’utilizzo di oggetti, magari non più in ottimo stato, per crearne di nuovi dal valore maggiore di quelli originali.
La traduzione italiana che più si avvicina al termine upcycling è riuso creativo. Upcycling non è sinonimo di recycling che invece, significa trasformare i rifiuti in un prodotto adatto ad un nuovo utilizzo.

Così un anno fa ho deciso di iniziare a vendere sul web, più che altro come hobby. Credo di aver fatto felici un pò di persone e questa è la cosa che più mi ha soddisfatto. Del resto fa sempre piacere sentirsi apprezzati dagli altri!
Il segreto sta nella continua ricerca e soprattutto nel presentare l’oggetto quasi come nuovo, quindi prendersi cura di ogni cosa che ti passa tra le mani.  Ad oggi il mio sogno nel cassetto rimane sempre quello di aprire un negozio vintage tutto mio oltre a continuare con la vendita sul web e magari chissà cominciare anche con la ricerca e il rinnovo di oggetti di design. Etsy è il mio inizio, come lo è per tanti altri, perciò l’ultima cosa che posso aggiungere è: una seconda vita è possibile!

foto di: AnyOldLights - maintenant - AllonsChiner - UpcycledClassics

Scopri altri articoli nella selezione "vintage" della pagina dell'Etsy Italia Team!

Anche tu vendi articoli vintage, conservi gelosamente un capo ereditato dalla nonna o scovato ad un mercatino, oppure sei un'inguaribile collezionista di tesori d'altri tempi? Raccontacelo nei commenti!

LINK UTILI
DAL BLOG:
- Non è tutto vintage quel che è vecchio (e non è tutto vintage quel che è vintage) - I parte
- Non è tutto vintage quel che è vecchio (e non è tutto vintage quel che è vintage) - II parte
DA ETSY:


22 settembre 2017

Ma come li appendi!!!

Ti piacciono i quadri e adori collezionarli di ogni misura e stile ma da troppo tempo li tieni posati in terra o sulle mensole per il terrore di piantare chiodi? Ecco dei consigli per ottenere un effetto equilibrato sulle nostre pareti e non farsi più prendere dal panico della parete bianca.

Foto da Pinterest

Ami dipingere come me? Hai scoperto più di un’artista su Etsy e hai deciso di acquistare proprio quel quadro che ti ha rapito dal primo momento? Meraviglioso!
Ma una volta ricevuto, ti è sorto il dubbio:
ed ora come lo appendo?! Con questa guida, scopriremo insieme come trovare il giusto posto per ognuno!
Per prima cosa abbiniamo la dimensione dei quadri a quella della parete, troppo pochi o piccoli la rendono povera o spoglia ma anche il troppo stroppia!!
I metodi utilizzati per verificare come stanno sulla parete sono vari.
Il primo è quello di prendere dei vecchi giornali e ritagliare le sagome dei dipinti e poi appenderli con dello scotch alla parete fino ad ottenere una buona disposizione.
Il secondo modo è quello di disegnare su un foglio la parete in scala e di fare altrettanto con i quadri. 
Il terzo metodo è super tecnologico. Fotografate i quadri con il telefono e inseriteli al computer, sopra ad una bella pagina in scala.
Non vi resta  che disporre la composizione scelta sul pavimento per riuscire a vedere l’accostamento dei colori. Adesso sappiamo come fare per prevedere come sarà il risultato finale ma….come li dispongo? Dipende in primis dal vostro gusto personale e dall’arredamento che avete nella stanza ma anche dalla dimensione di ciò che volete appendere. Ci sono però delle regole generali, eccole!

Messi in fila: Di solito lo si fa per quadri delle stesse dimensioni, ma in caso non lo siano si allineano con il lato inferiore.

Foto di DpaintingStore

Se sono di dimensioni variabili si possono sparpagliare a mò di puzzle, magari facendo in modo che l’esterno formi un quadrato o un rettangolo.

Foto da Pinterest (foto 1  - foto 2)
Effetto mostra: Tutta la parete per un dipinto. Quale quadro non ambisce ad avere tutta l’attenzione su di sé…dipinto fortunato quello!!!

Foto di Agostino Veroni

Ci sono però dei casi particolari, ad esempio..

Monolocale: In questo caso non troppi quadri altrimenti sembrerà ancora più piccolo.

Foto da Pinterest
Soffitti alti:
Cosa importa? I quadri devono stare per lo più a misura d’ occhio.. non li possiamo certo appendere attaccati al soffitto vero?!?? Certo che noo!!!

Foto da Pinterest

Tappezzeria:
Va beh, cosa ve lo dico a fare? Se avete una tappezzeria, magari elaborata come questa, non vorrete certo aggiungere colore su colore!!

Foto da Pinterest (foto 1 - foto 2)

Scale:
Beh un classico! L’allineamento obliquo dei quadri che segue idealmente la linea che corre parallela alle scale. Ogni stanza della casa (persino il bagno e la cucina) raddoppia il suo appeal con il quadro giusto!
Foto da Pinterest

Living:
La sala, il salotto insomma la parte dove ci sono i divani e dove i nostri figli si sdraiano in malo modo a vedere la tv. In casa mia è la zona dove ci sono due mega divani e dove ci raduniamo tutti e quattro dopo cena, soprattutto d’inverno davanti al camino. Qui i quadri stanno sempre bene, a patto di seguire qualche piccolo suggerimento. Le pareti vuote sopra il divano, ad esempio, possono ospitare grandi immagini ben centrate oppure tante purché il perimetro esterno della composizione sia a filo con i braccioli del divano, quasi a formare un blocco unico.
In tutti i casi, l’altezza da terra deve essere sempre compresa tra i 110 e i 140 cm, insomma guardiamolo negli occhi questo quadro!!!

Area pranzo e cucina:
Sono luoghi dove i quadri si apprezzano soprattutto stando seduti. Si possono quindi fissare un po’ più in basso del solito. Perfetto è il soggetto singolo, centrato rispetto al tavolo.
Il tavolo da pranzo a casa mia è un tutt’uno con la sala, quindi valgono le regole del living.
Nella mia cucina ? Lo ammetto, non ne ho messi, la mia scusa però è che ho un tavolo tondo nel bel mezzo della stanza, quindi tanti saluti alla parete sopra al tavolo!

Foto di EARTITALY

Camera:
La parete sopra il letto è perfetta per ospitare composizioni compatte di quadri: un insieme di piccoli elementi, appesi a circa 90 cm da terra, tutti uguali e con identica distanza l’uno dall’altro. Questa è la disposizione classica, anche se l’importante è che la composizione non esca dai limiti segnati otticamente dal letto.

Foto da Pinterest

Ingresso:
in genere si tratta di zone piccole, i quadri possono alleggerire le pareti e creare un po’ di movimento in una zona spesso spoglia e trascurata.

Bagno:
Essendo un locale di servizio, si fa fatica a pensare ai quadri, eppure possono impreziosire anche quest’ ambiente. Io, ad esempio, non volendo forare delle piastrelle, ho optato per appoggiare un dipinto su di un mobile, vicino ad un vaso con bamboo. Ma per carità, niente dipinti ad acquerello in bagno!!! La carta non ne sarebbe contenta!!!

Infine, ecco i miei "state attenti a":
  • non posizionare mai i quadri sopra camini e fonti di calore che possono danneggiarli ! Almeno chè non abbiate un camino con il vetro, nel qual caso il calore esce dalle ventole laterali.
  • nei bagni, vista la condensa e l’umidità, non mettete quadri dipinti ad acquerello. Si imbarcherebbero irrimediabilmente!
  • evitare la luce diretta del sole sul quadro sarebbe una buona cosa, in quanto i raggi UV potrebbero danneggiarlo e alterarne i colori.

Avete studiato tutto? Siete pronti ad appendere i vostri quadri?
Allora adesso…..dimenticate tutto ed usate la creatività!!!!!
In fondo dovete sentirvi bene voi nelle vostre scarpe no??
Ecco alcuni esempi in cui nessuna regola è stata seguita.


Foto da Pinterest (foto 1 - foto 2 - foto 3 - foto 4)
E tu come hai deciso di sistemare i quadri che hai in casa?
C’è una soluzione particolare che hai adottato? Raccontacelo nei commenti.

Fonti

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